R.V. Art Gallery Studio presenta
Animal Portrait
Gli animali nell’Arte Europea tra ‘800 e ‘900
«la Natura si rivela esteticamente a chi la osserva e contempla con rispetto e sentimento»
La galleria R.V. Art Gallery Studio specializzata in Arte Animalier d’epoca, è riuscita a reperire una selezione di opere a tema molto interessanti da presentare in occasione della mostra Amart Milano 2021 e dell’evento collaterale MOG Milano Open Galleries.
Una panoramica dedicata ad alcuni esponenti europei, dotati di una spiccata sensibilità e capacità interpretativa, sostenitori di questo genere artistico come fonte di ricerca e rivelazione del profondo legame con il regno animale.
Il titolo Animal Portrait, vuole sottolineare l’importanza di questa corrente artistica di nicchia che ha come protagonisti ” animali non umani, troppo spesso relegati ingiustamente, a ruoli secondari di “comparse” all’interno di generi considerati di maggiore prestigio a livello accademico.
La galleria R.V. Art Gallery Studio specializzata in Arte Animalier d’epoca, è riuscita a reperire una selezione di opere a tema molto interessanti da presentare in occasione della mostra Amart Milano 2021 e dell’evento collaterale MOG Milano Open Galleries.
Una panoramica dedicata ad alcuni esponenti europei, dotati di una spiccata sensibilità e capacità interpretativa, sostenitori di questo genere artistico come fonte di ricerca e rivelazione del profondo legame con il regno animale.
Il titolo Animal Portrait, vuole sottolineare l’importanza di questa corrente artistica di nicchia che ha come protagonisti ” animali non umani, troppo spesso relegati ingiustamente, a ruoli secondari di ” comparse” all’interno di generi considerati di maggiore prestigio a livello accademico. Il contesto accademico stesso che rifiuta inizialmente le opere per retaggio culturale a sfondo religioso , le esclude dai principali eventi dell’epoca e critica aspramente la scelta degli autori di rapportarsi ed accettare un universo parallelo alle vicende umane, altrettanto costituito da un linguaggio espressivo universale, emozioni e comportamenti senzienti.
Un rapporto unico e millenario quello che lega uomini e animali, messo in evidenza dalla creatività degli artisti che hanno saputo tradurre in materia i tratti più significativi, il coinvolgimento emotivo e il fascino che da sempre la natura esercita sull’uomo, tanto più si rivela indomita e selvaggia.
L’Arte Animalier si sviluppa principalmente in Europa per quanto riguarda la fruibilità delle opere e l’interesse dei collezionisti, ma in Italia affonda le proprie radici nell’antichità anticipando i tempi, con personalità distinte in pittori e scultori di un certo spessore, sicuramente degni di nota e menzionati nella rara letteratura di settore.
Questa rassegna è frutto di impegno, studio e dedizione nella ricerca di opere rilevanti dal punto di vista storico-artistico originali.
L’intento è quello di porre l’attenzione su tematiche attuali, quali il rispetto per la Natura, gli Animali e la necessità di rivalutare i movimenti artistici considerati ” minori”.
In realtà basta osservare le opere per comprendere il coraggio che ha incentivato alcuni artisti ad intraprendere una carriera dai risvolti complicati, conducendo un’esistenza solitaria, destinata ad alimentare una profonda passione. Una vocazione per alcuni, senza contare le ore impiegate ad osservare gli animali nel loro habitat per cogliere sfumature impercettibili, in un’epoca in cui la domesticazione ha riservato per alcune specie solamente ideali di sfruttamento, ben lontani dalla concezione di ” Pets d’affezione” odierna.
Mi auguro che il dialogo tra due grandi passioni quella per l’Arte e la Natura, prosegua nel tempo e venga accolto con lo stesso entusiasmo dal pubblico.
La parata degli Stalloni da tiro e da sella
Il dipinto è caratterizzato da una sequenza complessivamente animata e dinamica, la scena si svolge all’interno del centro storico di una località di origine nordica, le architetture con i tetti in ardesia, le finestre piccole, la strada lastricata in pietra, le facciate austere prive di decorazioni e la vegetazione costituita da betulle rigogliose, il tutto avvolto in un’atmosfera luminosa con il cielo azzurro e terso.
La parata degli Stalloni da tiro e da sella
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Cerchia Emil Franz Adam (Monaco di Baviera 1843 – 1924)
-
Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni Tela – cm 92 x 150 | Cornice – cm 103 x 160
- Epoca Primo Novecento
- Stato conservativo Lievi restauri integrativi, buono stato generale, cornice coeva
Descrizione: il dipinto conservato in una collezione privata viennese, è stato precedentemente attribuito al pittore animalier francese Alfred de Dreux ( 1810 – 1860), grande appassionato di cavalli, specializzato nella rappresentazione del tema equestre ispiratosi al gusto anglosassone.
Dopo averlo acquistato, seguendo un’analisi tecnico-stilistica più mirata, l’opera si colloca a mio avviso tra la fine del XIX° secolo e l’Inizio del XX°, per questo motivo studiando gli artisti animalier di quel periodo ho trovato numerose analogie con la pittura di Emil Franz Adam ( Monaco di Baviera 1843 – 1924) oltre che una coerente affinità cronologica.
Il soggetto “ La Parata degli Stalloni” riprende un tema noto agli amanti del genere animalier , in particolare fa riferimento alla Scuola francese, certamente ispirato dal capolavoro di Rosa Bonheur del 1855 intitolato“ La Fiera dei Cavalli” ed ancora prima dalla “Corsa dei Cavalli Berberi”, “ Mercato dei Cavalli” di Théodore Géricault .
Numerose le analogie nelle pose delle figure, nell’atteggiamento degli animali e nella descrizione degli eventi.
Il nostro dipinto è caratterizzato da una sequenza complessivamente animata e dinamica, la scena si svolge all’interno del centro storico di una località di origine nordica, le architetture con i tetti in ardesia, le finestre piccole, la strada lastricata in pietra, le facciate austere prive di decorazioni e la vegetazione costituita da betulle rigogliose, il tutto avvolto in un’atmosfera luminosa con il cielo azzurro e terso.
I costumi dei personaggi rimandano all’antica tradizione equestre così come le bardature dei cavalli, sono presenti numerosi dettagli che ci fanno intuire i ruoli assegnati alle figure.
La prima quadriglia è composta da quattro cavalli da tiro, dal mantello roano con le code finemente intrecciate per valorizzare le groppe possenti delle razze impiegate nei lavori agricoli, sta varcando la porta urbica a ridosso della cerchia muraria, placidamente al passo, guidata dal Capo scuderia in sella, facilmente riconoscibile dalla giacca scura e la bombetta elegante.
La parte centrale invece è dedicata ai Purosangue Inglesi ma anche Arabi soggetti nevrili dalle forme sinuose, atletici e dall’andatura scattante.
In primo piano il giovane cavaliere monta un imponente soggetto baio scuro, dall’impeccabile bardatura all’inglese costituita da testiera, martingala, sella tutto perfettamente coordinato in color cognac, che contrasta con la tonalità bruna del mantello dell’animale, il sottosella bianco profilato di azzurro con lo stemma che riprende i colori della scuderia d’alto rango di appartenenza.
Egli sembra incurante di ciò che lo circonda, posizionato di spalle con la giacca a quadri scuri su sfondo rosso, i jodphurs in velluto grigio che coprono gli stivaletti adornati da speroni appuntiti, accennati dal pittore con un colpo di luce, il berretto morbido, osserva in assetto rilassato l’irruenza della prima pariglia costituita da un baio e un grigio di cui si scorge solo parte dell’incollatura, ma che evidentemente accennano a qualche passo di trotto, tentando di raggiungere i soggetti che li precedono. Il potente cavallo baio e il piccolo cane molosso bianco volgono lo sguardo nella stessa direzione, opposta a quella di tutte le altre comparse, nel mentre il piccolo acquitrino popolato da anatre, con un secchio destinato all’abbeverata, ci suggerisce un’apparente tranquilla quotidianità.
Così come le figure laterali sulla sinistra, due uomini adulti appoggiati al muro, uno in piedi e uno seduto su di una gerla, con il ragazzino che si sporge, restano ammaliati dal passaggio chiassoso della carovana.
La parte finale caratterizzata da una situazione particolarmente concitata, comprende l’ultima quadriglia che chiude la parata, nel mentre uno dei Purosangue manifesta tutta la sua nevrilità, impennandosi vistosamente e ribellandosi al palafreniere che lo conduce a piedi. Quest’ultimo indossa un’ampia camicia in lino, fazzoletto verde al collo, berretto e calzoni in tessuto grezzo da garzone di scuderia, molto probabilmente è il groom che si occupa della gestione degli animali nelle trasferte. I cavalli sono tutti perfettamente toelettati, dotati di fascione e testiere in coordinato, così come la coperta Newmarket copri reni in lana gialla a strisce rosse e nere dell’ultimo cavallo morello a destra. Questo modo di valorizzare i dettagli, denota la profonda conoscenza dell’artista in campo equestre, nulla sfugge al suo occhio attento da autentico conoisseur appassionato.
Pertanto viste le caratteristiche stilistiche, la qualità nell’esecuzione, possiamo collocare l’opera come coeva al pittore Emil Adam Franz, attualmente attribuito alla cerchia dei suoi allievi, con i quali spesso realizzava opere a quattro mani.
EMIL FRANZ ADAM
(Monaco di Baviera, 20 maggio 1843 – Monaco di Baviera, 19 gennaio 1924)
Emil Franz Adam era il figlio d’arte del pittore animalier Benno Adam.
Formatosi come autodidatta da suo padre e suo zio Franz, dipinse già alcuni quadri di cavalli per l’arciduca Karl Ludwig nel 1860 e un anno dopo la sua prima opera fu esposta pubblicamente e venduta alla grande mostra d’arte di Colonia. Poco dopo si trasferì a Hohenheim vicino a Stoccarda per un periodo di tempo più lungo per ricevere una formazione teorica e pratica nello studio dei cavalli.Nel 1864 dipinge in Boemia i suoi primi quadri dedicati alla Sporting Art, invitato dal principe Max Furstenberg al Castello di Làna.
Divenne uno degli ultimi grandi maestri che ritraevano temi equestri, ritratti di cavalli e scene di caccia, nel suo atelier si formarono molti allievi che contribuirono alla diffusine dell’Arte Animalier.
Adam sposò Josephine Marie, nata Wurmb.
Ebbero due figli, il pittore Richard Benno Adam (1873-1937) e il sacerdote Ernst Adam (1884-1955).Nel 1867 fu invitato, insieme a suo padre in Boemia, per dipingere il ritratto dei 60 Soci che componevano l’Hunting Club.
Il percorso artistico di Emil Franz Adam ebbe notevole successo in quei Paesi dove il Cavallo considerato l’animale sportivo per eccellenza, divenne ben presto protagonista non solo nelle competizioni ma anche nella conservazione di uno Stud Book di Razza, i numerosi viaggi in Inghilterra e Francia gli permisero di osservare ed incontrare altri pittori importanti che ne influenzarono lo stile.
Nel 1885 si recò per la prima volta in Inghilterra dopo essere stato più volte invitato, dove soggiorna per diversi mesi all’anno. Non è meno apprezzato dagli sportivi dell’ippica francese tanto che oggi può essere considerato tra i principali pittori di cavalli, soprattutto di nobili cavalli di razza Purosangue. Le sue opere sono esposte nelle seguenti collezioni private: del conte Tassilo von Festetics, del duca von Westmister, del Jockey Club inglese a Newmarket, del barone A. de Rothschild, del signor Edmond Blanc, del barone Schickler, del signor J.de Bremond e della Kunsthalle a Kiel.
La parata degli Stalloni da tiro e da sella
Cavalli selvaggi in branco e Lupi
Pittore specializzato in animali, amante dei cavalli molto apprezzato per il suo spirito di osservazione ed analisi anatomica dei soggetti ritratti, oltre che attento al paesaggio.Compare tra i nomi più illustri del genere Animalier ambientato nel XIX sec., le notizie biografiche sono molto esigue, rara la produzione artistica ma il confronto con le opere di notevole qualità di George Stubbs, richiamano sicuramente una fonte d’ispirazione per l’artista nella pittura inglese.
Cavalli selvaggi in branco e Lupi
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Friedrich Anton Kilp (Nassau 1822 – 1872)
-
Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni Tela – cm 73×124 | Cornice cm 92×142
- Epoca Seconda metà del XIX secolo
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Dipinto olio su tela Animalier firmato in basso a destra A.Kilp, con cornice in pastiglia dorata originale e coeva, OTTIMO STATO CONSERVATIVO, la tela è già stata visionata e pulita da uno studio di restauro professionale.
Pittore specializzato in animali, amante dei cavalli molto apprezzato per il suo spirito di osservazione ed analisi anatomica dei soggetti ritratti, oltre che attento al paesaggio. Compare tra i nomi più illustri del genere Animalier ambientato nel XIX sec., le notizie biografiche sono molto esigue, rara la produzione artistica ma il confronto con le opere di notevole qualità di George Stubbs, richiamano sicuramente una fonte d’ispirazione per l’artista nella pittura inglese. Kilp predilige lo stile naturalistico, ritrae cavalli in libertà, molto probabilmente studiati e disegnati nei minimi dettagli anatomici, la sua conoscenza del mondo equestre traspare chiaramente nelle opere tradotte su tela. Il dipinto “Cavalli selvaggi con i Lupi” rimane un soggetto nel contesto Animalier ,di una rarità unica e singolare, dove vengono esaltate non solo le caratteristiche morfologiche degli animali ( fattrici, puledri e stallone capo branco) ma anche molti aspetti etologici rilevanti ( comportamento del branco in natura) temi per l’epoca all’avanguardia dove solitamente il cavallo veniva rappresentato come animale da reddito/lavoro bellico. Alcune opere significative sono esposte in Musei e collezioni private : “ Der Henst Garrick – ritratto del Purosangue nel box” presso Lippische Landes Museum a Detmold; “ Ausritt zug Jagd” presso la Gemaldegalerie a Wiesbaden; “ Equestrian Portrait of Prince Charles of Prussia “ 1872 . Pittore molto apprezzato all’estero, le sue opere a tema equestre hanno raggiunto quotazioni importanti nelle aste internazionali in Inghilterra e Germania dove il collezionismo Animalier gode di un certo rilievo.
Cavalli selvaggi in branco e Lupi
Cavallo Hannover morello – Black Horse
Dipinto Animalier originale olio su faesite raffigurante studio -ritratto di uno dei cavalli allevati presso il Reitpferd Hannoveraner Verband, firmato Helmut Bachrach Barée con etichetta originale sul retro.
Helmuth Bachrach Barée pittore animalier tedesco, specializzato in ritrattistica e temi equestri, originario di Monaco, frequentò l’Accademia di Belle Arti e fu allievo di artisti molto famosi quali H.Zügel e A. Jank .
Cavallo Hannover morello – Black Horse
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Helmut Bachrach Barée ( 1898 – 1969)
-
Tecnica
Olio su faesite
- Dimensioni Tavola – 60×50 | Cornice cm 79,5×69
- Epoca Primo Novecento
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Dipinto Animalier originale olio su faesite raffigurante studio -ritratto di uno dei cavalli allevati presso il Reitpferd Hannoveraner Verband, firmato Helmut Bachrach Barée con etichetta originale sul retro.
Helmuth Bachrach Barée pittore animalier tedesco, specializzato in ritrattistica e temi equestri, originario di Monaco, frequentò l’Accademia di Belle Arti e fu allievo di artisti molto famosi quali H.Zügel e A. Jank . Espone al Glaspalast di Monaco e si trasferisce nelle zone limitrofe di Rottach, Weissach e Tegernsee. Figlio d’arte, il padre Emanuel fu un pittore autodidatta le cui opere a tema naturalistico sono esposte in alcune collezioni presso i musei tedeschi, ha lavorato anche come illustratore per alcune testate giornalistiche. Nel 1944 fu arrestato e mandato nel campo di lavoro a Buchenwald. Insieme ad altri prigionieri nel 1945 si unì alla marcia della morte in direzione di Dachau, fu tra i sopravvissuti e documentò la drammatica esperienza con alcuni album di schizzi e disegni. Dopo la guerra si dedicò nuovamente all’arte e dipinse per l’allevamento nazionale di cavalli situato ad Hannover, oggi centro tra i più prestigiosi per la disciplina equestre.
Il cavallo di razza Hannover rappresenta una delle razze equine più importanti al mondo per quanto riguarda la carriera agonistica nelle discipline equestri ( Salto Ostacoli, Dressage, Completo). Con circa 16000 fattrici registrate e più di 300 stalloni qualificati ed altamente selezionati, oggi vanta una posizione di rilievo a livello mondiale ed ha contribuito al miglioramento genetico di molte altre razze di cavalli sportivi. I cavalli Hannover sono tra i vincitori in tutte le competizioni di livello, Olimpiadi, Mondiali, Europei di Salto Ostacoli, Dressage e Completo. Sono ambasciatori di qualità, doti atletiche e prestazioni sportive eccellenti. Le aste di cavalli a Verden sono un appuntamento immancabile per tutti gli appassionati del mondo equestre. L’allevamento oggi è focalizzato a fini sportivi, le origini risalgono al XVI secolo quando i cavalli avevano un ruolo fondamentale in agricoltura e campo militare. Nel 1735 viene fondato il Celle Nationale State Stud, furono utilizzati Purosangue Inglesi per migliorare la razza Hannöversches Pferd. Dopo il 1870 la razza grazie al Libro Genealogico fu consolidata e stabiliti gli standards a partire dal 1888, oggi conosciamo il Verband. Nel 1922 fu fondato il consorzio ufficiale degli allevatori Verband Hannoverscher Warmblutzüchter creando un centro dove registrare tutte le realtà allevatoriali. Dopo la seconda guerra mondiale la razza è stata rivisitata apportando sangue Trakenhen e Purosangue per migliorare le doti atletiche. Oggi il cavallo Hannover brilla per il sangue caldo, l’eccellente cavalcabilità, intelligenza, andature armoniose, eleganza, struttura fisica potente e corretta, apprezzato in tutto il mondo come partner sportivo e di piacere. l’Ente Hannoveraner è attivo nel campo della promozione sportiva con numerosi eventi e programmi di allevamento mirati. La carriera degli artisti animalier era strettamente legata alle evoluzioni dei loro soggetti, il cavallo trasforma la sua attitudine per i lavori agricoli a quella per le discipline sportive, già in Inghilterra gli allevatori di Purosangue Inglesi appartenenti alla nobiltà e borghesia, iniziarono ad appassionarsi all’arte commissionando i ritratti dei loro beniamini da esporre nei Country Club luogo di business e svago dell’epoca. Questa tradizione ha influito sullo sviluppo dell’arte animalier diffondendola a livello internazionale. Il ritratto di Bachrach Barée raffigura una delle fattrici premiate dall’Hannover Reitpferd, che ha contribuito alle linee di sangue moderne per il cavallo sportivo. L’esecuzione è precisa, denota una profonda conoscenza dell’espressività e indole equina, i colori sono pastosi, materici e brillanti.
Il dipinto è in ottimo stato conservativo, già visionato da uno studio di restauro professionale, non necessita di ulteriore manutenzione, corredato da un certificato d’autenticità. La cornice è coeva e artigianale.
Cavallo Hannover morello – Black Horse
Cavallo Hannover Sauro
Dipinto Animalier originale olio su faesite raffigurante studio -ritratto di uno dei cavalli allevati presso il Reitpferd Hannoveraner Verband, firmato Helmut Bachrach Barée con etichetta originale sul retro.
Cavallo Hannover Sauro
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Helmut Bachrach Barée (1898 – 1969)
-
Tecnica
Olio su faesite
- Dimensioni Tavola – cm 60×50 | Cornice cm 79,5×69
- Epoca Primo Novecento
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Dipinto Animalier originale olio su faesite raffigurante studio -ritratto di uno dei cavalli allevati presso il Reitpferd Hannoveraner Verband, firmato Helmut Bachrach Barée con etichetta originale sul retro.
Helmuth Bachrach Barée pittore animalier tedesco, specializzato in ritrattistica e temi equestri, originario di Monaco, frequentò l’Accademia di Belle Arti e fu allievo di artisti molto famosi quali H.Zügel e A. Jank . Espone al Glaspalast di Monaco e si trasferisce nelle zone limitrofe di Rottach, Weissach e Tegernsee. Figlio d’arte, il padre Emanuel fu un pittore autodidatta le cui opere a tema naturalistico sono esposte in alcune collezioni presso i musei tedeschi, ha lavorato anche come illustratore per alcune testate giornalistiche. Nel 1944 fu arrestato e mandato nel campo di lavoro a Buchenwald. Insieme ad altri prigionieri nel 1945 si unì alla marcia della morte in direzione di Dachau, fu tra i sopravvissuti e documentò la drammatica esperienza con alcuni album di schizzi e disegni. Dopo la guerra si dedicò nuovamente all’arte e dipinse per l’allevamento nazionale di cavalli situato ad Hannover, oggi centro tra i più prestigiosi per la disciplina equestre.
Il cavallo di razza Hannover rappresenta una delle razze equine più importanti al mondo per quanto riguarda la carriera agonistica nelle discipline equestri ( Salto Ostacoli, Dressage, Completo). Con circa 16000 fattrici registrate e più di 300 stalloni qualificati ed altamente selezionati, oggi vanta una posizione di rilievo a livello mondiale ed ha contribuito al miglioramento genetico di molte altre razze di cavalli sportivi. I cavalli Hannover sono tra i vincitori in tutte le competizioni di livello, Olimpiadi, Mondiali, Europei di Salto Ostacoli, Dressage e Completo. Sono ambasciatori di qualità, doti atletiche e prestazioni sportive eccellenti. Le aste di cavalli a Verden sono un appuntamento immancabile per tutti gli appassionati del mondo equestre. L’allevamento oggi è focalizzato a fini sportivi, le origini risalgono al XVI secolo quando i cavalli avevano un ruolo fondamentale in agricoltura e campo militare. Nel 1735 viene fondato il Celle Nationale State Stud, furono utilizzati Purosangue Inglesi per migliorare la razza Hannöversches Pferd. Dopo il 1870 la razza grazie al Libro Genealogico fu consolidata e stabiliti gli standards a partire dal 1888, oggi conosciamo il Verband. Nel 1922 fu fondato il consorzio ufficiale degli allevatori Verband Hannoverscher Warmblutzüchter creando un centro dove registrare tutte le realtà allevatoriali. Dopo la seconda guerra mondiale la razza è stata rivisitata apportando sangue Trakenhen e Purosangue per migliorare le doti atletiche. Oggi il cavallo Hannover brilla per il sangue caldo, l’eccellente cavalcabilità, intelligenza, andature armoniose, eleganza, struttura fisica potente e corretta, apprezzato in tutto il mondo come partner sportivo e di piacere. l’Ente Hannoveraner è attivo nel campo della promozione sportiva con numerosi eventi e programmi di allevamento mirati. La carriera degli artisti animalier era strettamente legata alle evoluzioni dei loro soggetti, il cavallo trasforma la sua attitudine per i lavori agricoli a quella per le discipline sportive, già in Inghilterra gli allevatori di Purosangue Inglesi appartenenti alla nobiltà e borghesia, iniziarono ad appassionarsi all’arte commissionando i ritratti dei loro beniamini da esporre nei Country Club luogo di business e svago dell’epoca. Questa tradizione ha influito sullo sviluppo dell’arte animalier diffondendola a livello internazionale. Il ritratto di Bachrach Barée raffigura una delle fattrici premiate dall’Hannover Reitpferd, che ha contribuito alle linee di sangue moderne per il cavallo sportivo. L’esecuzione è precisa, denota una profonda conoscenza dell’espressività e indole equina, i colori sono pastosi, materici e brillanti.
Il dipinto è in ottimo stato conservativo, già visionato da uno studio di restauro professionale, non necessita di ulteriore manutenzione, corredato da un certificato d’autenticità. La cornice è coeva e artigianale.
Cavallo Hannover Sauro
Dog portraits – Bracco & Springer Spaniel
Pendant di dipinti Animalier olio su tavola raffiguranti cani da caccia ritratti nello stile Sporting Art , Scuola tedesca fine XIX secolo.
Questa tradizione nasce in Inghilterra alla fine del XVIII secolo, The Englishman’s love per i suoi animali, e l’attaccamento alla Country Life Style, sviluppa un genere artistico che si specializza nella ritrattistica dei soggetti di proprietà degli allevatori o delle famiglie aristocratiche.
Dog portraits – Bracco & Springer Spaniel
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Scuola tedesca
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Tecnica
Olio su tavola
- Dimensioni ø cm 54 | Cornice cm 80×77,5
- Epoca Fine XIX secolo
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
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Bibliografia
Judy Egerton “ British Sporting and Animal Paintings 1655 – 1867” edizione Tate Gallery, 1978
Pendant di dipinti Animalier olio su tavola raffiguranti cani da caccia ritratti nello stile Sporting Art , Scuola tedesca fine XIX secolo.
Questa tradizione nasce in Inghilterra alla fine del XVIII secolo, The Englishman’s love per i suoi animali, e l’attaccamento alla Country Life Style, sviluppa un genere artistico che si specializza nella ritrattistica dei soggetti di proprietà degli allevatori o delle famiglie aristocratiche. Gli animali protagonisti venivano trasfigurati nell’arte, animali che entrano a far parte della vita quotidiana con un ruolo fondamentale nella composizione, tale da essere paragonato alla ritrattistica di genere, ai loro beniamini infatti furono destinate sale apposite dove far bella mostra dei momenti o dei campioni più importanti, molti dei quali furono capostipiti di nuove razze canine oppure di nuove linee di sangue nel caso dei cavalli da corsa. Queste collezioni entrarono a far parte dei patrimoni di alcune famiglie aristocratiche che dedicarono la loro esistenza alla creazione di allevamenti prestigiosi in tutto il mondo. Ancora oggi alcune dimore storiche si sono trasformate in veri e propri musei dedicati all’Arte Animalier. Walter Gilbey, noto collezionista Inglese con all’attivo oltre mille opere conservate presso Elsenham House in Essex, dedicò la sua vita non solo all’acquisto di opere ma anche alla creazione di tre volumi che raccolgono le biografie di tutti gli artisti che hanno contribuito alla Sporting Art, i volumi furono pubblicati tar il 1900 e il 1911. Egli fu inoltre il primo sostenitore della prima mostra dedicata alla Sporting Art presso Grosvenor Gallery a Londra. Un’altra importante pubblicazione sul genere fu quella realizzata da Judy Egerton “ British Sporting and Animal Paintings 1655 – 1867” edizione Tate Gallery nel 1978. Il genere della Sporting Art ben presto uscì dai confini inglesi contaminando il panorama artistico di tutta Europa: Francia e Germania ne accolsero lo stile con grande passione e numerosi artisti aderirono a questo gusto affascinante. I due dipinti raffiguranti cani sono in ottimo stato conservativo, le cornici non sono coeve. Sono corredati da certificato d’autenticità.
Dog portraits – Bracco & Springer Spaniel
Gregge al pascolo
Dipinto olio su tela di genere animalier raffigurante una scena pastorale, firmato Brendel. Il tema pastorale così come la riscoperta del mondo agreste ha spesso luogo nella metà del XIX secolo in una dimensione di celebrazione dei modelli scelti. I temi trattati oltre alla ritrattistica animalier coinvolgono altre correnti artistiche quali il Naturalismo ed il Realismo.
Gregge al pascolo
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Albert Heinrich Brendel ( 1827-1895)
-
Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni Tela – cm 65×76,5 | Cornice cm 78×89
- Epoca XIX secolo
- Stato conservativo Buono stato di conservazione – reintelato
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Bibliografia
Berliner Malerei im 19 Jahrundert – Stedler Verlag
Dipinto olio su tela di genere animalier raffigurante una scena pastorale, firmato Brendel. L’opera è stata rintelata ma lo stato conservativo si presenta buono, uno studio di restauro professionale ne ha verificato l’integrità, non necessita di ulteriore manutenzione. La cornice è coeva con alcuni restauri sulla doratura.
Albert Heinrich Brendel nasce a Berlino nel 1827, si dedica fin dalla giovane età alla pittura, fu allievo di August Wilhelm Schirmer ed in seguito perfezionò la sua vocazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti a Berlino, partecipò ai corsi di Wilhelm Krause e successivamente si trasferì nell’atelier di Thomas Couture a Parigi nel 1851. Attratto dalla bellezza dell’Italia, organizzò un viaggio e rimase affascinato dalla varietà del paesaggio come gran parte degli artisti dell’epoca. Nel 1853 ritorna a Berlino per poi ripartire e raggiungere la Francia e i luoghi di Barbizon. Decise di suddividere i suoi soggiorni estivi ed invernali, i primi in Francia e nella stagione fredda in Germania. Il tema prediletto, ormai consolidata la scelta per il genere animalier fu la vita pastorale, nulla lo coinvolse così tanto come le greggi al pascolo o all’interno delle stalle. Tanto da avvalersi del soprannome di “ pittore delle pecore a Berlino”. Il suo acuto spirito d’osservazione e la passione per questi placidi animali lo portarono ben presto a raggiungere una sorta di perfezione tecnica abbinata ad una tavolozza vivace e non meno importante riuscì a condensare una pennellata “moderna” e vibrante come apprese dall’esperienza francese. Le sue opere furono esposte con successo in Francia a partire dal 1870, l’affermazione come pittore la ottenne nel 1875 presso la Großherzogliche Kunstschule in Weimar, dove fu nominato Professore fino al 1884. Nel 1896, un anno dopo la sua morte la Nationalgalerie di Berlino organizzò un’esposizione per commemorare un importante esponente tedesco per quanto riguarda la pittura Animalier. L’opera “ Heimgang zum Dorf” è esposta presso la Berlin SMPK Nationalgalerie, nella sezione Jagd und Tiermaler, le quotazioni sono rivolte al mercato internazionale.
Bibliografia: Berliner Malerei im 19 Jahrundert – Stedler Verlag
Il tema pastorale così come la riscoperta del mondo agreste ha spesso luogo nella metà del XIX secolo in una dimensione di celebrazione dei modelli scelti. I temi trattati oltre alla ritrattistica animalier coinvolgono altre correnti artistiche quali il Naturalismo ed il Realismo. L’arte animalier assume il ruolo di indicatore “sociale” cioè evidenzia la distanza che la società impone tra l’uomo e la bestia. Gli animali domestici esprimono vicinanza e valore allegorico, un linguaggio estetico e simbolico ben preciso. L’uomo si rivela non solo dominatore sulla natura ma esprime una nuova passione, quasi sconosciuta per l’epoca nei confronti della socialità animale, fatta di legami e comportamenti ben precisi. Si parla di “ spettacolo del mondo animale”, un sipario aperto sull’esistenza ordinaria, immortalata con realismo avvincente ed una sensibilità meravigliosa. Emergono aspetti etologici quali : la fedeltà del cane, l’attitudine del cane da pastore, la vita nel gregge e il senso di aggregazione del branco, il senso di protezione e la tranquillità del vivere immersi in simbiosi nella Natura.
Gregge al pascolo
Gregge nella campagna olandese
Frans Lebret ( Dordrecht 1820 – 1909) firmato e datato sulla staccionata a sinistra F.Lebret 1867.
Frans Lebret pittore animalier specializzato in pecore e bestiame, si dedica al tema in modo maniacale tanto da ottenere la nomina di “ ritrattista delle pecore”, si dedica allo studio anatomico realizzando moltissimi disegni e bozzetti, tutti conservati presso il Museo di Dordrecht, le opere pittoriche riflettono una profonda conoscenza dei dettagli eseguiti con cura rendendo i soggetti realistici e dotati di notevole espressività.
Gregge nella campagna olandese
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Frans Lebret ( 1820 – 1909)
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Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni Tela – cm 73×100 | Cornice cm 122×148
- Epoca 1867
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
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Bibliografia
“ Vorstelijk Vee “ T. Bussum
Frans Lebret ( Dordrecht 1820 – 1909) firmato e datato sulla staccionata a sinistra F.Lebret 1867, sul retro riporta un’etichetta con dati dell’ archivio della collezione privata di appartenenza. Presso il Museo di Dordrecht è esposto un dipinto raffigurante un soggetto simile con stesse dimensioni datato 1870, molto probabilmente le due opere facevano parte di una serie a tema, le pubblicazioni monografiche in merito vantano un’ampia letteratura sull’autore. (Bibliografia: “ Vorstelijk Vee “ T. Bussum)
Frans Lebret pittore animalier specializzato in pecore e bestiame, si dedica al tema in modo maniacale tanto da ottenere la nomina di “ ritrattista delle pecore”, si dedica allo studio anatomico realizzando moltissimi disegni e bozzetti, tutti conservati presso il Museo di Dordrecht, le opere pittoriche riflettono una profonda conoscenza dei dettagli eseguiti con cura rendendo i soggetti realistici e dotati di notevole espressività. La realizzazione del mantello è talmente realistica da percepirne la consistenza lanuginosa, soffice e fitta che conferisce agli animali un aspetto tipico, la dolcezza della scena, le cure materne e il senso di pace ed immersione totale nella natura rendono Lebret uno degli artisti più apprezzati, legati alla scuola animalier di Verboeckhoven.
Fu allievo del paesaggista romantico olandese Willem de Klerk (1800 – 1876) ispirandosi alle opere di Paulus Potter (1624 – 1654) pittore animalier molto famoso in Olanda nel XVII secolo. Nei Paesi Bassi le correnti del genere animalier si diffusero proponendo soggetti legati a scorci di vita quotidiana e ad attività quali la pastorizia, creando visibilità ed apprezzamento in tutta Europa per questo genere pittorico di nicchia.
Lebret nel 1863 si avventurò in un lungo viaggio a Java, attraversò l’India e documentò le tappe in un Diario di Viaggio composto da un album di disegni e dozzine di acquerelli, le opere su tela di grandi dimensioni restano rarissime in quanto anche il Museo di Dordrecht espone principalmente bozzetti, disegni e piccoli dipinti su tavola. Al suo ritorno in Olanda Lebret fu eletto membro del Consiglio di Amministrazione e Presidente della Società Pictura di Dordrecht, l’anniversario della sua morte viene celebrato con una cerimonia organizzata dagli eredi a cui partecipano i curatori del Museo, gli esperti di pittura Fiamminga animalier a cui viene donata una medaglia d’oro.
L’opera è supportata da una cornice coeva in pastiglia di notevoli dimensioni ornamentali.
Inoltre la galleria ha stabilito una corrispondenza via email con il Museo di Dordrecht dove è esposto un altro dipinto delle stesse dimensioni con un soggetto che riprende quello sopra descritto, come già detto in precedenza. Lebret infatti ha utilizzato sempre formati di dimensioni ridotte. L’opera merita un interesse particolare.
Gregge nella campagna olandese
Cane razza Landseer
Dipinto olio su tela Animalier raffigurante cane di razza nordica sulla spiaggia, questa tipologia di ritrattistica ha origine nelle opere di Edwin Landseer( 1802 – 1873) pittore Inglese di epoca vittoriana noto per le scene dedicate agli animali in modo particolare cani, precursore di uno stile pittorico molto apprezzato in Inghilterra e Usa. Fu pittore prediletto della Regina Vittoria, come scultore ha realizzato i leoni di Trafalgar Square a Londra.
Cane razza Landseer
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore E. Lepel (after Edwin Landseer )
-
Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni Tela – cm 100×126
- Epoca Primo Novecento
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Dipinto olio su tela Animalier raffigurante cane di razza nordica sulla spiaggia, questa tipologia di ritrattistica ha origine nelle opere di Edwin Landseer( 1802 – 1873) pittore Inglese di epoca vittoriana noto per le scene dedicate agli animali in modo particolare cani, precursore di uno stile pittorico molto apprezzato in Inghilterra e Usa. Fu pittore prediletto della Regina Vittoria, come scultore ha realizzato i leoni di Trafalgar Square a Londra. Dal 1815 espose assiduamente presso la Royal Academy, fu allievo di Benjamin Robert Haydon. La passione per la natura, lo studio maniacale dell’anatomia animale e l’indiscusso talento, lo resero ben presto uno degli artisti Animalier maggiormente influenti, molte famiglie inglesi benestanti gli commissionarono i ritratti dei loro animali domestici. Molti artisti dopo di lui seguirono il suo stile inconfondibile ispirandosi alle sue opere, rafforzarono così un genere pittorico di nicchia dando vita ad una corrente artistica oggi apprezzata da molti collezionisti ed amanti degli animali. Lepel fu un pittore di origine tedesca specializzato in cani, attivo a Düsseldorf tra il XIX e XX secolo. Il soggetto raffigurato è molto simile al San Bernardo, la letteratura canina menziona anche diverse razze fiamminghe soprattutto in Belgio con le stesse caratteristiche, questo per giustificare l’ambientazione dove è presente una spiaggia e non la consueta montagna, il collare è realizzato con una decorazione molto raffinata, probabilmente il proprietario del cane è un committente dell’alta Società.
Il dipinto è in ottimo stato conservativo, visionato e pulito da uno studio di restauro professionale, sul retro è riportata un’etichetta con l’iscrizione della collezione di provenienza.
Cane razza Landseer
Cervi nella Brughiera
Dipinto olio su tela animalier raffigurante un branco di Cervi immersi all’alba nella brughiera, in prossimità di un acquitrino.
Wagner Karl pittore animalier di origine tedesca, frequenta l’Accademia di Belle Arti a Lipsia, allievo del Professor Flinzer, successivamente si trasferisce a Berlino al seguito del Professor Meyerheim, direttore presso l’Accademia di Belle Arti.
La sua pennellata è molto vibrante e materica, utilizza una tavolozza di tinte brune e colori freddi che alternandosi realizzano un’opera dal carattere incisivo e moderno rispetto al modo tradizionale in cui si classifica la ritrattistica animalier.
Cervi nella Brughiera
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Wagner Karl ( Neustadt 1864 – 1939)
-
Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni Tela – cm 81×111 | Cornice cm 96x125Dipinto olio su tela animalier raffigurante un branco di Cervi immersi all’alba nella brughiera, in prossimità di un acquitrino.
- Epoca Inizio Novecento
- Stato conservativo Buono stato originale
-
Bibliografia
Berliner Borden Zeitung
D. Kunstschule 1925
Daheim 1927
Dresslers Kunsthandbuch. Das Buch der lebenden deutschen Kunstler, altertumsforscher, kunnsthelehrten und Kunstschrift-steller Berlino 1930
U.Thieme Becker Allgemeines lexikon der bildenden kunstler von der antike bis zur gegenwart Leipzig 1992
Natura e Caccia nell’Arte Europea dell’Ottocento
Dipinto olio su tela animalier raffigurante un branco di Cervi immersi all’alba nella brughiera, in prossimità di un acquitrino.
L’opera è stata visionata da uno studio di restauro professionale che ha eseguito una pulitura conservativa e lievi restauri integrativi. L’opera si trova in buono stato originale, firmata dall’autore in basso a sinistra, è in prima tela.
La cornice è coeva ed autentica.
Wagner Karl pittore animalier di origine tedesca, frequenta l’Accademia di Belle Arti a Lipsia, allievo del Professor Flinzer, successivamente si trasferisce a Berlino al seguito del Professor Meyerheim, direttore presso l’Accademia di Belle Arti. Wagner si dedicò al genere animalier, particolarmente interessato ai soggetti con protagonisti gli animali selvatici tipici del territorio. Si dedica anche per un breve periodo al tema venatorio su commissione, viste le sue abilità nella ritrattistica, ma predilige raffigurare gli animali immersi nel loro habitat naturale. Molte opere furono anche pubblicate sulla rivista Jagd und Sport. La sua pennellata è molto vibrante e materica, utilizza una tavolozza di tinte brune e colori freddi che alternandosi realizzano un’opera dal carattere incisivo e moderno rispetto al modo tradizionale in cui si classifica la ritrattistica animalier. Il dipinto raffigura un cervo maschio adulto con il branco di femmine durante la stagione riproduttiva, solitamente ad autunno inoltrato. I maschi si affrontano in combattimenti cruenti per determinare il dominio sul territorio e per la conquista delle femmine. In questo caso la scena è ambientata in una silenziosa mattina con le prime luci dell’alba, l’atmosfera è rilassata e gli animali si accingono ad uscire dalla fitta vegetazione del bosco per raggiungere i pascoli e le sorgenti dove abbeverarsi. Il maschio in primo piano, esibisce un palco maestoso, la falcata del passo è sicura ed elegante, avanza ben consapevole della supremazia sugli avversari, le femmine poco distanti sono più guardinghe e timorose, mostrando il tipico atteggiamento timido e riservato degli erbivori, sempre diffidenti negli spazi aperti, l’uomo o i predatori possono rappresentare un pericolo imminente.
Il dipinto è corredato da un certificato d’autenticità, l’autore è menzionato nella seguente bibliografia:
Berliner Borden Zeitung
D. Kunstschule 1925
Daheim 1927
Dresslers Kunsthandbuch. Das Buch der lebenden deutschen Kunstler, altertumsforscher, kunnsthelehrten und Kunstschrift-steller Berlino 1930
U.Thieme Becker Allgemeines lexikon der bildenden kunstler von der antike bis zur gegenwart Leipzig 1992
Natura e Caccia nell’Arte Europea dell’Ottocento
Cervi nella Brughiera
Gattini che giocano in giardino
Pittore animalista di origine belga, frequenta l’Accademia di Belle Arti della città natale, ottiene la cattedra come professore, in un primo momento come paesaggista, poi si dedica esclusivamente agli animali. I soggetti preferiti sono quelli a tema cinofilo ma si concentra anche sulla rappresentazione dei felini, in modo particolare gatti che dipinge in atteggiamenti curiosi e divertenti.
Gattini che giocano in giardino
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Albert Julien Toeffaert (Gand 1856 – 1909)
-
Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni cm 44,5×60
- Epoca datato 1891
- Stato conservativo lievi restauri, buono stato generale, firmato
Pittore animalista di origine belga, frequenta l’Accademia di Belle Arti della città natale, ottiene la cattedra come professore, in un primo momento come paesaggista, poi si dedica esclusivamente agli animali. I soggetti preferiti sono quelli a tema cinofilo ma si concentra anche sulla rappresentazione dei felini, in modo particolare gatti che dipinge in atteggiamenti curiosi e divertenti. È un grande appassionato di botanica che ripropone come scenario nelle sue opere, con grande fantasia, utilizzando una tavolozza di colori brillanti, vivaci ed intensi. La capacità interpretativa di Toeffaert raggiunge un livello interessante per quanto riguarda l’aspetto comportamentale dei soggetti, più che curare la realtà anatomica, preferisce riportare su tela situazioni in cui emergono alcuni dettagli caratteriali, in questo caso la motivazione esplorativa dei gattini immersi nella vegetazione rigogliosa di un giardino. Ottiene successo in Francia, partecipa a mostre personali e collettive, diverse opere sono esposte nel Museo di Gand.
Gattini che giocano in giardino
Tigri dell’Amur Siberiane nella neve
Pittore animalista di origine tedesca, attivo nel XX secolo, inserito nella tradizione figurativa si dedica soprattutto alla rappresentazione della fauna selvatica. Il suo stile abbraccia lo spirito naturalistico di ricerca degli animali nel loro habitat.
Tigri dell’Amur Siberiane nella neve
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Wilhelm “Willy” Lorenz (Köln 1901 – 1981)
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Tecnica
Olio su tela
- Dimensioni cm 60×80
- Epoca Novecento
- Stato conservativo ottimo, firmato
Tigri dell’Amur Siberiane nella neve
Cavalier King Charles
Charles Valton scultore animalier francese, frequentò l’Accademia di Belle Arti a Parigi, fu allievo di A.Louis Barye ed E. Frémiet . Dal 1868 al 1914 realizzò circa 70 modelli di soggetti animalier, fu nominato nel 1883 Professore presso la Scuola Germain Pilon a Parigi.
Cavalier King Charles
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Charles Valton ( 1851 – 1918)
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Tecnica
Fusione in bronzo
- Dimensioni cm 40 x 45 x h 46
- Epoca Primo Novecento
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Charles Valton scultore animalier francese, frequentò l’Accademia di Belle Arti a Parigi, fu allievo di A.Louis Barye ed E. Frémiet . Dal 1868 al 1914 realizzò circa 70 modelli di soggetti animalier, fu nominato nel 1883 Professore presso la Scuola Germain Pilon a Parigi.
Cavalier King Charles
Pantera in agguato
Scultura animalier in marmo nero ( basalto) raffigurante Pantera sdraiata in atteggiamento aggressivo, l’opera probabilmente è di Scuola Francese, molti artisti a partire dal XIX secolo si dedicarono al genere animalier, ritraendo non solo animali domestici comuni come il cavallo o il cane ma restarono affascinati dal gusto esotico.
Pantera in agguato
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Scuola francese
-
Tecnica
Marmo nero (basalto)
- Dimensioni cm 62 x 15,5 x h 27
- Epoca Inizio XX secolo
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Scultura animalier in marmo nero ( basalto) raffigurante Pantera sdraiata in atteggiamento aggressivo, l’opera probabilmente è di Scuola Francese, molti artisti a partire dal XIX secolo si dedicarono al genere animalier, ritraendo non solo animali domestici comuni come il cavallo o il cane ma restarono affascinati dal gusto esotico. In pieno clima romantico intorno al 1830 in Europa, si afferma un genere artistico che avrà differenti caratteristiche da nazione a nazione, terrà in considerazione la sfera della passione, dell’istinto, dell’irrazionalità e del sentimento negati dall’estetica neoclassica, la scultura è attratta dalla raffigurazione animale e dalla manifestazione degli istinti presenti in Natura. Il comportamento degli animali studiato dal vero diventa il modo di cogliere e conoscere un intimo e più profondo significato della vita e anche esaltarne la bellezza nella certezza dell’impotenza della ragione difronte a quel mistero, ma solo se studiata dal vero con una lenta rielaborazione e osservando il modello antico, la raffigurazione degli animali avrebbe assunto il significato di arte ..
I punti di riferimento per gli artisti sono gli istituti e i musei di zoologia, con il loro patrimonio di stampe e disegni, ma ancora più importanti sono le visite ai Giardini Zoologici come il Jardin des Plantes a Parigi. Ben presto i Salons francesi ( Nationale, le Salon des Artistes Français) non riuscirono a gestire la grande quantità di soggetti a tema animalier, così ne crearono di nuovi : Salon des Peintres animaliers, Salon des Peintres Equestres, Salon des Peintres de chasse… il genere coinvolse una vasta clientela di appassionati che iniziarono ad apprezzare artisti del calibro di Rosa Bonheur, Delacroix, Géricault, Troyon, Courbet e furono entusiasti di introdurre nelle eleganti dimore soggetti selvaggi o familiari tradotti su tela o in scultura con un realismo emozionante ed appassionato. Nel 1908 la Francia alleste il primo Salon des Animaliers che nel 1912 porterà alla nascita della Société des Animaliers organizzatrice di esposizioni a tema che si tengono ancora oggi.
Il significato simbolico attribuito alla Pantera ha origini molto antiche, con il suo nome si intende infatti un genere di mammiferi carnivori della famiglia dei felidi. Nel pensiero comune Pantera è sinonimo di leopardo , dal momento che gli zoologi medievali parlavano di Pardus , al quale avevano assegnato un linguaggio simbolico. La Pantera è un animale che ha goduto di grande considerazione presso i popoli antichi, la sua pelle era utilizzata per l’abbigliamento dei sacerdoti egizi nei riti funebri. Nella culture sciamaniche dell’Asia centrale ed America Latina, assumeva il ruolo di animale Guida della confraternita guerriera, riuscì ad esercitare un forte potere nell’immaginario collettivo.
L’animale ottenne ben presto l’attribuzione di virtù protettrici nel corso della vita umana, simbolo di carica magica e spirituale, considerata Sacra, capace di ispirare forza e sicurezza, dotata di un’aurea di mistero che la rende regina incontrastata del suo territorio. I simbolisti cristiani videro nella Pantera “ il buon odore di Gesù Cristo” e la considerarono alla stessa stregua dell’Unicorno e dell’Elefante come uno dei tre casti animali.
La sfera dantesca invece racchiude tutte le caratteristiche della seduzione: il mantello screziato, i movimenti aggraziati del suo corpo atletico e maestoso, lo sguardo espressivo e regale, il modo in cui ferma il Poeta, quello che viene descritto come : il triangolo funzionale “caccia- inganno- eros” che viola le norme della morale nei comportamenti. La Pantera da pan – therìon = la tutta bestia, rappresenta la ferocia di una diabolica vitalità che l’ha resa da sempre al centro dell’attenzione di miti e leggende, così come fonte d’ispirazione e magnetismo per gli artisti che si dedicarono al genere animalier.
La scultura si presenta in ottimo stato conservativo, realizzata in un materiale pregiato e raro, è un pezzo unico, non di semplice attribuzione all’interno della cerchia degli scultori francesi ma sicuramente un’opera dotata di qualità indiscutibile.
Pantera in agguato
Cavallo
Scultura in bronzo patinato , firmata e datata 1966 con marchio Fonderia Strassacker Kunsguss Süßen .
Memory Exhibition in Ellwangen
Cavallo
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Otto Vogt ( 1912 – 1981)
-
Tecnica
Fusione in bronzo
- Dimensioni cm 44x34x14
- Epoca 1966
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Scultura in bronzo patinato , firmata e datata 1966 con marchio Fonderia Strassacker Kunsguss Süßen .
Memory Exhibition in Ellwangen
Cavallo
Amazzone
Amazzone
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Albert Hinrich Hussmann (Ludingworth 1874 – Furstenberg 1946)
-
Tecnica
Marmo bianco e marmo rosso
- Epoca Inizio Novecento
-
Bibliografia
Deutsche Sankt Georg Sportzeitung – N° 23 Berlin 1943
Dictionnaire Illustré des Sculpteurs Animaliers & Fondeurs de L’antiquité a nos Jours – Jean Charles Hachet
Autore:
Albert Hinrich Hussmann:
pittore e scultore tedesco, frequenta la scuola a Ludingworth e Cuxhaven, successivamente entra in Accademia di Belle Arti A Berlino, molte opere furono esposte durante la Great Berlin Art Exhibition.
Ben presto si dedica alla scultura Animalier specializzandosi in temi equestri ( Cavalli e Cavalieri), nel 1889 partecipa ad un evento molto prestigioso la Berliner Kunstausstellung.
Dopo aver terminato gli studi accademici, gli viene affidata una cattedra come professore e direttore della Hochschule, contemporaneamente apre un suo Atelier a Berlino.
Nel 1914 riceve la medaglia d’oro per le Arti dal Kaiser Guglielmo II, per la realizzazione di una statua equestre che lo rappresenta.
Diventò uno dei modellisti e scultori animalier più quotati, dal 1909 al 1943 fu direttore artistico presso la Rosenthal Selb.
Nel 1924 gli fu commissionata una scultura a grandezza naturale per il Parco della Villa Hugel di Gustav Krupp von Bohlen ad Essen, “ Cavallo al Pascolo”.
Molte opere realizzate a grandezza naturale sono esposte negli allevamenti di cavalli più prestigiosi nella zona di Hannover, la Collezione Furstenberg ne possiede alcune realizzate su commissione della Baronessa Wally. Due dei suoi committenti appartenevano alle Famiglie Krupp e Von Bohlen und Haubach, tra le più influenti generazioni di industriali tra Ottocento e Novecento.
Artista menzionato sui Dizionari degli Scultori vanta numerose quotazioni di rilievo nel mercato internazionale, considerato uno degli scultori Animalier più importanti del XX° secolo
Amazzone
Purosangue Inglese – English Thoroughbred
Scultura in bronzo Animalier firmata e datata 1887 con il timbro di Fonderia Lauch Hammer Kunstgiesserei, storica Fonderia d’Arte fondata nel 1725, apprezzata a livello internazionale da molti collezionisti per la qualità delle fusioni antiche.
Purosangue Inglese – English Thoroughbred
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Heinrich Kiesewalter ( 1854-1920?)
-
Tecnica
Fusione in bronzo
- Dimensioni cm 38 x 15 x h 32
- Epoca XIX secolo – datata 1887
- Stato conservativo Ottimo stato di conservazione
Scultura in bronzo Animalier firmata e datata 1887 con il timbro di Fonderia Lauch Hammer Kunstgiesserei, storica Fonderia d’Arte fondata nel 1725, apprezzata a livello internazionale da molti collezionisti per la qualità delle fusioni antiche.
Kiesewalter scultore animalier tedesco attivo nel XIX- XX secolo, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Berlino allievo di M. Wolff, si dedicò principalmente alla ritrattistica equestre in modo particolare realizzò opere a grandezza naturale destinate agli allevamenti e ippodromi delle corse in piano. Grande appassionato di cavalli conosciuto per i numerosi schizzi e bozzetti in grado di definire i dettagli in modo curato e realistico. Ottenne la cattedra presso l’Accademia di Belle Arti dove insegnò scultura per diversi anni, attivo fino ai primi anni del Novecento, molte opere furono esposte in mostre collettive e collezioni private.
Le sue opere sono dei veri e propri omaggi all’eleganza e raffinatezza dello standard di razza del Purosangue, l’artista infatti fu molto apprezzato in Inghilterra e Stati Uniti.
La scultura in bronzo patinato, rappresenta un soggetto di Razza Purosangue Inglese, in gergo denominato “English Thoroughbred “ , il più veloce e conosciuto cavallo del mondo, le cui origini risalgono al XVII secolo in Inghilterra, da dove si è poi diffuso in tutte le nazioni. Il Purosangue è un cavallo dalla forma armoniosa, slanciato ed elegante, evidentemente dolicoforme, nel suo aspetto denota innate qualità di velocista ed instancabile galoppatore. Vi sono due tipi morfologici all’interno della razza stessa : Stayer piccolo e raccolto ( corse ad ostacoli)Sprinter più alto, slanciato e più incline alla velocità scattante( corse in piano). La testa piccola, affusolata con un profilo rettilineo, orecchie proporzionate e molto mobili, occhi grandi, sguardo vivo e penetrante, viene considerato un animale regale, la pelle del muso sottilissima e vellutata ricopre narici ampie per avere uno scambio respiratorio in corsa molto performante. L’attaccatura testa-collo risulta molto armoniosa, l’incollatura che funge nel cavallo da sella da bilanciere, è lunga ma di buona conformazione, il garrese prominente ed asciutto. Le reni sono ben attaccate alla groppa e la linea dorso-lombare risulta allungata, la spalla ben inclinata e muscolosa, gli arti sottili con in attaccatura della coda alta. La pelle ed il mantello presentano una morbidezza setosa, talmente sottili da lasciar trasparire il reticolo venoso ben evidente dopo lo sforzo prolungato della corsa in piano su una distanza impegnativa. È un cavallo di grande tradizione allevatoriale, di nobili origini con qualità straordinarie, rappresenta la Perfezione Equina, grandi doti atletiche, stamina fisica ed un’intelligenza fuori dal comune. L’evoluzione di questa razza si ebbe nel XVII- XVIII secolo in Inghilterra quando furono incrociate fattrici indigene ( dalla conformazione pesante) con stalloni Purosangue arabi , i capostipiti furono Bierley Turk ( 1689), Darley Arabian ( 1704), Godolphin Arabian (1728). Il Purosangue Inglese da secoli ormai genera un indotto economico a livelli elevatissimi, ha raggiunto vertici qualitativi eccellenti attraverso una selezione rigorosa grazie all’impegno di allevatori e proprietari illuminati. Le prove a cui sono sottoposti, chiamate classiche diedero vita in ogni paese a strutture adibite alle corse in piano : gli Ippodromi, veri e propri centri di allenamento ma anche luoghi di ritrovo dell’Alta Società, le Jockey Club Rooms accoglievano i facoltosi appassionati in un ambiente elegante arredato con dipinti e sculture realizzati dagli artisti più prestigiosi e richiesti dell’epoca. Il fascino dell’ippica oltre che evidenziare il magico splendore del cavallo e l’euforia trascinante delle corse, diede vita ad una corrente artistica denominata SPORTING ART ,gli artisti infatti rivolsero la loro attenzione sui temi equestri, quando i committenti desideravano effigiare i loro soggetti plurivincitori come vanto della propria scuderia. Il cavallo fu eletto ad assoluto protagonista nel mondo anglosassone, divenne un’icona e fu rappresentato nella sua dimensione intima: dalla struttura anatomica ad elemento costitutivo della dimensione agreste dell’epoca e come campione sui campi di gara più prestigiosi. L’invenzione del Thoroughbred realizzò una nuova fonte di ricchezza per l’Inghilterra aristocratica, fu ben presto esportata e tradotta anche in Arte alimentando la richiesta crescente di un collezionismo di nicchia esperto ed appassionato. I cavalli raffigurati nei dipinti e nei modelli delle sculture sono solitamente esemplari dalla carriera importante, nati dai migliori soggetti ed allevati in scuderie molto prestigiose, l’origine di queste opere d’arte risale ad un’antica tradizione : il socio delle Jockey Rooms che vinceva il Derby celebrava la vittoria del
Purosangue Inglese – English Thoroughbred
Dama con Levriero Borzoi
Dama con Levriero Borzoi
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
-
Tecnica
Scultura in grès patinato
- Dimensioni cm 50 x h 29
- Epoca Primo Novecento
- Stato conservativo ottimo, firmato sul retro, base in marmo nero
Dama con Levriero Borzoi
Fattrice con puledro
Grès dipinto a mano , raffigurante soggetto equestre, firmato sul basamento, marchio Made in Italy, etichetta originale , modello pubblicato sul catalogo “ Le ceramiche di Cacciapuoti”
Buono stato conservativo, lieve sbeccatura sulla criniera.
Fattrice con puledro
- Venditore R.V. Art Gallery Studio
- Autore Guido Cacciapuoti (Napoli 1892 – Milano 1953)
-
Tecnica
Scultura in grès policroma
- Dimensioni cm 45 x h 23
- Epoca 1950
- Stato conservativo ottimo, firmato sulla base, etichetta originale
Grès dipinto a mano , raffigurante soggetto equestre, firmato sul basamento, marchio Made in Italy, etichetta originale , modello pubblicato sul catalogo “ Le ceramiche di Cacciapuoti”
Buono stato conservativo, lieve sbeccatura sulla criniera.
Il soggetto raffigurato rappresenta una fattrice mentre pascola con accanto il puledro, in natura soprattutto nei branchi in libertà, gli individui stabiliscono una gerarchia molto forte, con un linguaggio e rituali ben precisi, essendo prede tutelano i più deboli. Tutti i cavalli nascono con l’istinto di seguire un capo e la maggior parte di loro tende ad essere dominante, anche se fondamentalmente sono animali gregari . I puledro si guadagnano il loro rango sperimentando durante la quotidianità, imparano a comportarsi in modo educato, a seguire e a condurre. I branchi sono scuole di “ formazione” perenne alla vita.
Guido Cacciapuoti scultore, ceramista figlio d’arte di Cesare Cacciapuoti, si forma con il fratello presso il laboratorio del padre e quello del nonno, altro maestro Giovanni Mollica a Napoli. Nel 1907 si trasferisce a Treviso dove conosce Gregorj ed Arturo Martini. Partecipa all’edizione della Mostra d’Arte Trevigiana del 1908 – 1913, nel 1915 alla Mostra d’Arte di Ca’ Pesaro a Venezia, nel 1920 partecipa alla Biennale di Venezia con due sculture, tra il 1920 e 1930 soggiorna più volte a Milano dove il fratello Mario aveva fondato nel 1927 La Cacciapuoti & C. Con altri ceramisti. Nel 1930 Mario muore prematuramente e nel 1931 Guido, Mario Solesin, Angelo Bignami e Rinaldo Righetto trasformano l’atelier in Grès d’Arte Cacciapuoti. Guido assume il ruolo fondamentale di scultore e direttore artistico, i modelli preferiti sono di genere animalista affiancati da dame, Soggetti religiosi e vasi. Partecipa alla Fiera Campionaria di Milano, e collabora con Giuseppe Granello, anche Arturo Martini nel 1935 creò alcuni modelli. Nel 1953 Guido muore e la manifattura prosegue fino al 1982 con gli eredi e dai soci.
Per Cacciapuoti il genere animalier acquisisce uno straordinario interesse, la ricerca si concentra sul realismo poi prosegue come manifestazioni d’impressioni. Da osservatore attento, cerca di tradurre la “mimèsis dell’anima” rappresentando una visione legata al comportamento degli animali, alla loro gestualità in natura così come nel rapporto con l’uomo. Nel panorama italiano, nella prima metà del Novecento la manifattura Cacciapuoti è tra i principali interpreti dei soggetti animaliers.Lo stile si concentra su temi semplici, che coniugano sintesi e precisione naturalistica ad un’analisi contemplativa. La filosofia di Guido si esprime in questa frase: “ nella vita quotidiana gli uomini cercano un rifugio: io l’ho trovato nel silenzio degli animali e per questo mi impegno a renderlo espressione”…
Fattrice con puledro
Per informazioni su opere ed eventi